Genova, festa grande per Colombo
Dedicati a Cristoforo Colombo, sono incominciati oggi, e proseguono domani, una serie di eventi che si allacciano in vario modo al grande navigatore: incontri al Salone Nautico, convegni a Palazzo Ducale, mostre nei palazzi nobili e, novità del 2012, la prima Notte della Poesia, con decine di poeti a declamare versi nelle piazze e nei locali storici di Genova in nome di una «fratellanza che unisce i popoli» e che vede in Colombo un simbolo universale.
Come detto, le celebrazioni si sono aperte oggi, con un convegno di due giorni dedicato (nel centenario della nascita) alla figura e agli studi del genovese Paolo Emilio Taviani, uno dei “padri” della Repubblica italiana, universalmente considerato il massimo studioso mondiale di Colombo. Il convegno “Il nuovo mondo-i nuovi mondi” vede la partecipazione di studiosi italiani, spagnoli e portoghesi, impegnati ad approfondire sia la figura di Taviani come studioso di Colombo sia le «tematiche colombiane da Taviani a oggi».
Anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha voluto essere idealmente presente al seminario, inviando un saluto per esprimere «vivo apprezzamento per una iniziativa che si ispira alla nobile figura di combattente per la libertà politico e studioso di Paolo Emilio Taviani nel centenario della sua nascita». Nel messaggio, Napolitano ha ricordato anche che «gli incarichi di governo non hanno distolto Taviani dall’appassionato studio della figura di Cristoforo Colombo».
Domani, 12 ottobre, alla presenza del presidente della Società Geografica Italiana, Franco Salvatori, viene presentata al convegno la Nuova Raccolta Colombiana, testamento scientifico di Taviani, opera monumentale promossa dal ministero dei Beni Culturali, che ha richiesto oltre vent’anni per essere completata.
Ma Genova celebra Colombo anche con diverse altre iniziative: fra le curiosità culturali, un gemellaggio con il movimento Usa “100 Thousand Poets for Change”, e un particolare momento al Salone Nautico nello spazio “Navigar m’è dolce”, con 300 ragazzi provenienti da Cavezzo e Medolla, due delle località più colpite dal terremoto in Emilia.
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