'Stand up' mondiale nella Giornata contro la povertà 17 ottobre
"L'attuale incertezza economica rende la lotta alla
povertà ancora più necessaria e importante. L'incremento del costo del
cibo e dei combustibili e la crisi finanziaria globale stanno
minacciando di far regredire i progressi finora fatti in molte parti del
mondo per ridurre la povertà e la fame. Si stima che 100 milioni di
persone sono adesso a rischio di povertà".
E' l'allarme lanciato dal Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, nel suo messaggio (in .pdf) per la 'Giornata internazionale per la lotta alla povertà' che si celebra oggi.
"A sessant'anni dalla 'Dichiarazione universale dei diritti umani' centinaia di milioni di persone sono private dei basilari diritti umani come il cibo, la casa, l'educazione e condizioni lavorative dignitose. Chi è costretto a vivere in povertà spesso deve affrontare esclusione sociale e discriminazione. La povertà toglie ai poveri la loro stessa dignità umana" - ha sottolineato Ban Ki-moon ricordando che "i nostri sforzi per sradicare la povertà devono porre particolare attenzione al rispetto dei diritti umani e della dignità di tutti. Devono andare al di là dei bisogni materiali basilari e affrontare la questione della discriminazione e dell'ineguaglianza".
Per richiamare i governi alle promesse fatte nel 2000 all'Onu con la 'Dichiarazione del Millennio', la campagna internazionale 'End Poverty 2015' promuove in tutto il mondo a partire da oggi fino a domenica le iniziative di 'Stand Up! Take Action!'. Lo Stand Up intende ricordare ai politici che sono tanti i cittadini che chiedono il rispetto della parola data e il raggiungimento entro il 2015 degli Obiettivi del Millennio. In occasione della 'Giornata mondiale dell'alimentazione' - che si è celebrata ieri - il Direttore generale della Fao, Jacques Diouf, ha denunciato che "solo il 10% dei fondi promessi per la lotta contro la fame nel mondo sono pervenuti dai governi".
Anche in Italia la campagna No Excuse 2015 propone numerosi eventi per mobilitare l'attenzione sugli 'Obiettivi di Sviluppo' stabiliti dall'Assemblea Onu del Millennio che nel 2000 ha fissato per il 2015 una serie di obiettivi per la riduzione di povertà, fame e malattie. "Ci alzeremo in piedi e faremo sentire le nostre voci per ricordare al Governo italiano di rispettare i propri impegni a partire dalla finanziaria di ottobre" - affermano i promotori della campagna che in Italia è sostenuta da numerose ong, associazioni e enti locali.
"Ottobre è un momento cruciale - continua la nota della campagna. Il nostro governo sta votando la Finanziaria e l'Italia è molto indietro nel raggiungimento dello 0,7% del Prodotto Interno Lordo che ha promesso di dare in Aiuto Pubblico allo Sviluppo. Il nostro paese si attesta allo 0,19% del Prodotto Interno Lordo (PIL) in Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) ed è il fanalino di coda dell'Unione Europea dove molti paesi hanno già superato lo 0,33% già nel 2006 come previsto dagli accordi internazionali". La campagna ricorda che lo scorso agosto il Governo ha approvato il decreto legge n. 112 del 25/6/2008 con il quale stati indicati nuovi tagli alle risorse destinate alla cooperazione internazionale. Mentre per il 2008 è previsto il mantenimento delle risorse destinate alla cooperazione, il decreto legge prevede una riduzione di 170 milioni all'Aiuto Pubblico a favore dei Paesi in via di sviluppo a partire dal 2009". "Questi tagli contraddicono gli impegni presi dall'Italia nelle sedi internazionali e di Unione Europea" - denuncia la campagna. I tagli previsti per gli anni 2009-2011 renderebbero impossibile all'Italia il raggiungimento dello 0,51% entro il 2010 come promesso a più riprese in sede Onu e di Unione Europea e dello 0,7% entro il 2015. Con lo Stand Up chiediamo al Governo e al Parlamento di lavorare insieme per modificare questo decreto. Chiediamo che l'Italia investa più risorse per la lotta contro la povertà e allo stesso tempo definisca regole per un impiego più efficace delle risorse stesse".
Medesimi punti sono stati sollevati ieri in un'audizione alla Commissione Affari esteri della Camera dei Deputati dalla coordinatrice internazionale della Campagna del Millennio, Eveline Herfkens, ha richiamato il Governo italiano agli impegni presi in sede internazionale. "L'Italia è il fanalino di coda per i fondi stanziati a favore della campagna delle Nazioni Unite per gli obiettivi del Millennio. Una posizione che potrebbe avere serie conseguenze sulla credibilità della sua presidenza del G8 del prossimo anno" - ha sottolineato Evelyn Herfkens. "Siamo molto preoccupati per l'attuale tendenza degli aiuti allo sviluppo in Italia" - ha aggiunto Eveline Herfkens. "C'erano state promesse di portare allo 0,51% del Pil il contributo agli Obiettivi del Millennio, e questo richiederebbe almeno il raddoppio dell'assistenza ora. Invece, mi sembra di aver compreso che si pensa seriamente di introdurre ulteriori tagli al budget". Secondo i dati diffusi nell'aprile scorso dal Comitato italiano per la Campagna del Millennio, il contributo italiano agli obiettivi di sviluppo era nel 2007 dello 0,19%. Negli ultimi anni il budget dell'Italia è stato inferiore ai 4 miliardi di dollari (circa 2,972 miliardi di euro), "meno di quanto hanno dato paesi molto più piccoli, come i Paesi Bassi, la Spagna, la Svezia" - ha detto la dirigente dell'Onu. [GB]
E' l'allarme lanciato dal Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, nel suo messaggio (in .pdf) per la 'Giornata internazionale per la lotta alla povertà' che si celebra oggi.
"A sessant'anni dalla 'Dichiarazione universale dei diritti umani' centinaia di milioni di persone sono private dei basilari diritti umani come il cibo, la casa, l'educazione e condizioni lavorative dignitose. Chi è costretto a vivere in povertà spesso deve affrontare esclusione sociale e discriminazione. La povertà toglie ai poveri la loro stessa dignità umana" - ha sottolineato Ban Ki-moon ricordando che "i nostri sforzi per sradicare la povertà devono porre particolare attenzione al rispetto dei diritti umani e della dignità di tutti. Devono andare al di là dei bisogni materiali basilari e affrontare la questione della discriminazione e dell'ineguaglianza".
Per richiamare i governi alle promesse fatte nel 2000 all'Onu con la 'Dichiarazione del Millennio', la campagna internazionale 'End Poverty 2015' promuove in tutto il mondo a partire da oggi fino a domenica le iniziative di 'Stand Up! Take Action!'. Lo Stand Up intende ricordare ai politici che sono tanti i cittadini che chiedono il rispetto della parola data e il raggiungimento entro il 2015 degli Obiettivi del Millennio. In occasione della 'Giornata mondiale dell'alimentazione' - che si è celebrata ieri - il Direttore generale della Fao, Jacques Diouf, ha denunciato che "solo il 10% dei fondi promessi per la lotta contro la fame nel mondo sono pervenuti dai governi".
Anche in Italia la campagna No Excuse 2015 propone numerosi eventi per mobilitare l'attenzione sugli 'Obiettivi di Sviluppo' stabiliti dall'Assemblea Onu del Millennio che nel 2000 ha fissato per il 2015 una serie di obiettivi per la riduzione di povertà, fame e malattie. "Ci alzeremo in piedi e faremo sentire le nostre voci per ricordare al Governo italiano di rispettare i propri impegni a partire dalla finanziaria di ottobre" - affermano i promotori della campagna che in Italia è sostenuta da numerose ong, associazioni e enti locali.
"Ottobre è un momento cruciale - continua la nota della campagna. Il nostro governo sta votando la Finanziaria e l'Italia è molto indietro nel raggiungimento dello 0,7% del Prodotto Interno Lordo che ha promesso di dare in Aiuto Pubblico allo Sviluppo. Il nostro paese si attesta allo 0,19% del Prodotto Interno Lordo (PIL) in Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) ed è il fanalino di coda dell'Unione Europea dove molti paesi hanno già superato lo 0,33% già nel 2006 come previsto dagli accordi internazionali". La campagna ricorda che lo scorso agosto il Governo ha approvato il decreto legge n. 112 del 25/6/2008 con il quale stati indicati nuovi tagli alle risorse destinate alla cooperazione internazionale. Mentre per il 2008 è previsto il mantenimento delle risorse destinate alla cooperazione, il decreto legge prevede una riduzione di 170 milioni all'Aiuto Pubblico a favore dei Paesi in via di sviluppo a partire dal 2009". "Questi tagli contraddicono gli impegni presi dall'Italia nelle sedi internazionali e di Unione Europea" - denuncia la campagna. I tagli previsti per gli anni 2009-2011 renderebbero impossibile all'Italia il raggiungimento dello 0,51% entro il 2010 come promesso a più riprese in sede Onu e di Unione Europea e dello 0,7% entro il 2015. Con lo Stand Up chiediamo al Governo e al Parlamento di lavorare insieme per modificare questo decreto. Chiediamo che l'Italia investa più risorse per la lotta contro la povertà e allo stesso tempo definisca regole per un impiego più efficace delle risorse stesse".
Medesimi punti sono stati sollevati ieri in un'audizione alla Commissione Affari esteri della Camera dei Deputati dalla coordinatrice internazionale della Campagna del Millennio, Eveline Herfkens, ha richiamato il Governo italiano agli impegni presi in sede internazionale. "L'Italia è il fanalino di coda per i fondi stanziati a favore della campagna delle Nazioni Unite per gli obiettivi del Millennio. Una posizione che potrebbe avere serie conseguenze sulla credibilità della sua presidenza del G8 del prossimo anno" - ha sottolineato Evelyn Herfkens. "Siamo molto preoccupati per l'attuale tendenza degli aiuti allo sviluppo in Italia" - ha aggiunto Eveline Herfkens. "C'erano state promesse di portare allo 0,51% del Pil il contributo agli Obiettivi del Millennio, e questo richiederebbe almeno il raddoppio dell'assistenza ora. Invece, mi sembra di aver compreso che si pensa seriamente di introdurre ulteriori tagli al budget". Secondo i dati diffusi nell'aprile scorso dal Comitato italiano per la Campagna del Millennio, il contributo italiano agli obiettivi di sviluppo era nel 2007 dello 0,19%. Negli ultimi anni il budget dell'Italia è stato inferiore ai 4 miliardi di dollari (circa 2,972 miliardi di euro), "meno di quanto hanno dato paesi molto più piccoli, come i Paesi Bassi, la Spagna, la Svezia" - ha detto la dirigente dell'Onu. [GB]
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