giovedì 6 dicembre 2012

Lavorare nella City di Londra

city-of-london-.jpgLavorare nella City di Londra, difficile ma possibile, basta molto impegno e un CV eccellente 



 
 
Palazzi grigi e imponenti, edifici bianchi e antichi. Impressionanti. Persone, professionisti in giacca e cravatta, cellulare in una mano e ventiquattrore nell’altra, camminano a passo svelto, quasi il tempo li stesse inseguendo, e non danno confidenza agli sguardi incuriositi.
Tutt’intorno strade e macchine, autobus rossi e pochi, pochissimi negozi o ristoranti, solo qualche Pret a Manger di tanto in tanto.
Sembra un luogo lugubre e solitario, ma in realtà è uno dei centri finanziari più importanti del mondo, la City di Londra.

Il boom della City si è verificato tra 1986 e 2006. Fino a vent’anni fa le retribuzioni avevano picchi massimi di circa 200mila sterline l’anno, oggi superano i 5 milioni, ovvero 7,5 milioni di euro all’anno. Londra è la città più vivace del pianeta, un’enorme banca dati di conoscenze e informazioni, un magnete che ogni anno attira migliaia di persone, soprattutto giovani in cerca di un futuro più promettente.

Per alcuni di questi giovani, di ogni nazionalità, da francesi, tedeschi, italiani a iraniani, arabi, australiani e giapponesi, oltre a inglesi e americani, il sogno è un posto di lavoro nelle più famose banche d’investimento europee e americane.
Tra le migliori: Credit Suisse, City Group, Ubs, Bnp Paribas, Deutsche Bank, Goldman Sachs, Morgan Stanley, Merrill Lynch, Jp Morgan
Sono giovani laureati in Economia, Business o Finanza, ma anche in Matematica e Fisica perché devono elaborare complicati modelli matematici. Ognuno opera sul proprio mercato di riferimento e ognuno parla la sua lingua d’origine, oltre all’inglese.

La scelta del settore bancario come ambito della propria professione è una strada sicura. Se si entra nell’ambiente, gli stipendi sono d’oro. Le figure professionali più richieste sono broker, trader e sales i quali gestiscono prodotti finanziari sofisticati, e sono tra quelle che meno hanno risentito della crisi.

Ma è anche una scelta che implica requisiti eccezionali e tanta gavetta. Ogni Cityzen lotta per produrre denaro, in un tempo possibilmente breve e in una condizione di grande pressione fisica e psicologica. Il meccanismo è democratico: se produci guadagni, e anche tanto considerando i bonus - la parte variabile della retribuzione legata ai risultati - ma se non produci vai a casa.
Trovare lavoro in una banca d’affari non è affatto facile. Sembra che le banche ricevano mediamente più di 60 domande per ogni singolo posto. Tra i giovani finanzieri in erba ci sono sia rampolli di famiglie ricchissime sia giovani migranti con un buon cervello e tanta voglia di fare. In ogni caso il curriculum deve essere impeccabile: master in economia o finanza necessari per un primo inserimento nell’ambiente, possibilmente in lingua. Una conoscenza della lingua a livello eccellente, magari dopo aver frequentato una scuola a Londra, soprattutto, occorre sapere l’inglese commerciale, i termini tecnici.

Il primo passo è compilare il modulo di domanda e CV con impegno e attenzione – le banche vogliono sapere perché state facendo domanda presso di loro in particolare, anche perché il processo di assunzione cambia a seconda della banca. Il CV deve essere concreto, facile da leggere e deve spiegare precisamente l’utilità del candidato.
Fatto questo occorre superare test psicometrici, di logica e attitudinali, e duri colloqui, nei quali le banche vogliono assicurarsi della volontà del candidato di intraprendere una carriera nel mondo finanziario, le sue capacità, obiettivi e motivazioni, e successivamente le capacità tecniche. Per esempio, a coloro che fanno domanda per una posizione sales nel reddito fisso potrebbe esser chiesto come i prezzi dei bond rispondono ai tassi di interesse e perché.

Quello della finanza è un settore elitario, molto lucrativo e soddisfacente ma complesso e difficile. E’ il famigerato mare pieno di squali dove vince chi nuota più velocemente, ma con passione e forza di volontà anche i pesci più piccoli possono aspirare alla grandezza.
E’ la City di Londra, un sogno, un obiettivo, un'impresa.

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