CITTA’
DI LERICI
Associazione Culturale Arthena
Teatro Astoria di Lerici, Sabato 10 giugno ore 21
Associazione Culturale Arthena
Teatro Astoria di Lerici, Sabato 10 giugno ore 21
a
ingresso libero
Compagnia
Teatro Iniziatico Diretta da Angelo Tonelli in
Antigone
liberamente tratto dall’omonima tragedia di Sofocle,
nella traduzione di Angelo Tonelli.
Regia di Angelo Tonelli e Susanna Salvi
Scenografia Giuliano Diofili
con Galliana Barabini Luca Bossi Greta Di Sacco Jo Errico Sara Montefiori
Susanna Salvi Riccardo Tagliaferri Angelo Tonelli
Melodie e canto live: Paola Polito; arrangiamenti: Beppe de Ruggiero
Traslitterazione e traduzione dei testi messi in canto e interpretati da
Paola Polito
Costumi: Maria S. Couture
Maschere: Women at Work
Tragedia
del conflitto tra legge non scritta degli dei, dovere morale nei
confronti dei trapassati, rispetto per i vincoli di sangue incarnati
da Antigone, e la dedizione ottusa alla ragion di stato di Creonte,
degenerata in spirito tirannico, Antigone ha goduto di grandissimo
successo nel corso dei secoli, e in particolare a partire dalla
traduzione poetica di Hölderlin nel 1804.Antigone
liberamente tratto dall’omonima tragedia di Sofocle,
nella traduzione di Angelo Tonelli.
Regia di Angelo Tonelli e Susanna Salvi
Scenografia Giuliano Diofili
con Galliana Barabini Luca Bossi Greta Di Sacco Jo Errico Sara Montefiori
Susanna Salvi Riccardo Tagliaferri Angelo Tonelli
Melodie e canto live: Paola Polito; arrangiamenti: Beppe de Ruggiero
Traslitterazione e traduzione dei testi messi in canto e interpretati da
Paola Polito
Costumi: Maria S. Couture
Maschere: Women at Work
Tutto era nato dalla maledizione lanciata da Edipo contro i figli
maschi, che inchiodava Eteocle e Polinice a uno scontro feroce per ilpotere, che sarebbe culminato nell’uccisione reciproca. Per scampare allamorte, i due fratelli decisero di regnare a turno, un anno a testa, sullacittà di Tebe, ma Eteocle venne meno al patto, e Polinice armò una schieradi guerrieri argivi che lo strinsero d’assedio. Come aveva splendidamente narrato Eschilo in Sette contro Tebe, la maledizione ebbe compimento, e i fratelli si uccisero l’un l’altro. Creonte assume il potere sulla città, e ordina che i nemici, compreso Polinice, non abbiano sepoltura. Ma Antigone decide di seppellire il fratello, trasgredendo al divieto del sovrano. Il resto della trama è noto, con Creonte che nonostante i tentativi di dissuasione da parte dell’indovino Tiresia condanna Antigone a essere seppellita viva in una grotta, e suo figlio Emone, promesso sposo della donna, che si suicida sul suo cadavere, trascinando alla morte suicida anche Euridice, sua madre e sposa di Creonte, e condannando il sovrano, dopo un pentimento tardivo, a un destino di solitudine straziata. Su tutto trionfa l’amore, di Antigone per il fratello, di Emone per la sposa promessa e immolata, a ulteriore, perpetua condanna della legge spietata del potere.
Inserzione extratestuale di Angelo Tonelli
a monito perpetuo dei politici duri di cuore
e ciechi di potere
Ti ha parlato, l’indovino, o ré della città
e le sue parole annunciano morte su morte.
accoglile nel profondo di te,
e rovescia il tuo pensièro
in accordi di pietà.
Chi governa la città
dève rivelarsi migliore di tutti gli altri
per aver scrutato se stesso
e illuminato le proprie ombre
e essere diventato compassionevole e cosciènte.
Chi governa la città
dève coltivare la propria anima
e saper rinunciare all’orgoglio del potere
in nome di un’umanità più alta.
Così è per te, Creonte figlio di Meneceo,
e così sarà per tutti coloro che nei tèmpi futuri
reggeranno le sorti degli umani:
Pènsaci, Creonte figlio di Meneceo!
Rovescia il tuo pensièro
in accordi di pietà!
Fonte: Angelo Tonelli