Dalla scuola al lavoro
anno scolastico 2014 - 2015
Dal prossimo anno scolastico, il 2014-2015, al via la nuova forma di alternanza scuola-lavoro, rivolta agli studenti degli ultimi due anni delle scuole secondarie di secondo grado, che consente di alternare la frequenza scolastica con la formazione e il lavoro in azienda.
I Ministeri del Lavoro, dell’Economia e dell’Istruzione hanno sottoscritto il decreto interministeriale attuativo del piano sperimentale 2014-2016
che aprirà le porte delle aziende agli studenti, singolarmente o
coinvolgendo l'intera classe. II programma sperimentale infatti è
finalizzato alla realizzazione di percorsi di istruzione e formazione
che consentano allo studente di conseguire un diploma di istruzione
secondaria superiore e contestualmente, attraverso I'apprendistato, di
inserirsi in un contesto aziendale di lavoro.
Nel nostro Paese il divario tra scuola e mercato del lavoro ha assunto proporzioni consistenti. Tantissimi giovani, che pure hanno conseguito un titolo di studio dalla scuola secondaria o addirittura dall’Università, si trovano a fare i conti con un mercato del lavoro sempre più competitivo e alla ricerca di profili specializzati. L’alternanza scuola-lavoro costituisce uno strumento utile per colmare questo divario e consentire ai giovani di inserirsi in un contesto aziendale già prima della conclusione del loro percorso scolastico e del diploma, alternando periodi in aula con momenti di apprendimento in azienda. La formazione in contesti non tradizionali aiuta i giovani ad autovalutare le proprie capacità, scegliere il proprio futuro, attraverso la conoscenza delle trasformazioni in atto nel mondo del lavoro e delle opportunità che potranno cogliere da adulti.
Cosa prevede il decreto? Per poter aprire le porte agli studenti, le imprese dovranno sottoscrivere un protocollo d'intesa con il Miur, il Ministero del Lavoro e con le Regioni interessate per specificare: gli indirizzi di studio coinvolti, i criteri per individuare scuole e studenti, le modalità per assicurare ai giovani l'eventuale rientro nei percorsi ordinari, il numero minimo di ore da svolgere sul posto di lavoro, i criteri per il monitoraggio e la valutazione della sperimentazione. Potranno partecipare al programma le imprese di grandi dimensioni, nonché le PMI, le quali dovranno dimostrare di avere maturato esperienza nella formazione di apprendisti, di avere capacità occupazionali coerenti con le norme sull'apprendistato, di rispettare la normativa sulla sicurezza sul lavoro e ambientale.
Secondo il decreto, successivamente sarà possibile procedere alla stipula della convenzione tra l'istituzione scolastica e l’impresa che definisce i contenuti generali del progetto formativo. La scuola, attraverso la progettazione congiunta con I'impresa, integra gli esiti di apprendimento del percorso di studi con le conoscenze tecnico-professionali previste dal percorso formativo aziendale e redige il "piano formativo personalizzato". Ogni studente-apprendista sarà quindi accompagnato da un piano, che esplicita il percorso di studio e di lavoro, e da un sistema tutoriale che vede la presenza congiunta del tutor aziendale, designato dall'impresa, e del tutor scolastico, designato daIl'istituzione scolastica tra i docenti del consiglio di classe che aderiscono al programma sperimentale e in possesso di competenze adeguate.
Per l'interazione tra apprendimento in aula ed esperienza di lavoro potranno essere utilizzare fino al 35% dell'orario annuale delle lezioni. Il periodo di apprendistato è valutato e certificato dalla scuola, tenendo conto delle valutazioni del tutor aziendale, e concorre alla determinazione del credito formativo ai fini dell’ammissione agli esami conclusivi del corso di studi.
A partire dal mese di settembre 2014, in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico, potranno essere stipulati i primi contratti di apprendistato. La formazione ha un ruolo importante per creare un ponte tra impresa e scuole, tra impresa e ragazzi. Un’occasione di arricchimento per tutti. Anche per le imprese, che tendono sempre più a chiedere un’esperienza di lavoro, il sostegno all’apprendimento in alternanza costituisce un investimento strategico. Come per il piano nazionale Garanzia Giovani anche per lo sviluppo di questo strumento è determinante il ruolo delle imprese, che beneficiando delle agevolazioni previste possono investire su giovani motivati, rinnovare così il loro capitale umano e quindi porre le basi per una ripresa della base produttiva e occupazionale.
Per saperne di più, consulta la sezione Formazione.
Nel nostro Paese il divario tra scuola e mercato del lavoro ha assunto proporzioni consistenti. Tantissimi giovani, che pure hanno conseguito un titolo di studio dalla scuola secondaria o addirittura dall’Università, si trovano a fare i conti con un mercato del lavoro sempre più competitivo e alla ricerca di profili specializzati. L’alternanza scuola-lavoro costituisce uno strumento utile per colmare questo divario e consentire ai giovani di inserirsi in un contesto aziendale già prima della conclusione del loro percorso scolastico e del diploma, alternando periodi in aula con momenti di apprendimento in azienda. La formazione in contesti non tradizionali aiuta i giovani ad autovalutare le proprie capacità, scegliere il proprio futuro, attraverso la conoscenza delle trasformazioni in atto nel mondo del lavoro e delle opportunità che potranno cogliere da adulti.
Cosa prevede il decreto? Per poter aprire le porte agli studenti, le imprese dovranno sottoscrivere un protocollo d'intesa con il Miur, il Ministero del Lavoro e con le Regioni interessate per specificare: gli indirizzi di studio coinvolti, i criteri per individuare scuole e studenti, le modalità per assicurare ai giovani l'eventuale rientro nei percorsi ordinari, il numero minimo di ore da svolgere sul posto di lavoro, i criteri per il monitoraggio e la valutazione della sperimentazione. Potranno partecipare al programma le imprese di grandi dimensioni, nonché le PMI, le quali dovranno dimostrare di avere maturato esperienza nella formazione di apprendisti, di avere capacità occupazionali coerenti con le norme sull'apprendistato, di rispettare la normativa sulla sicurezza sul lavoro e ambientale.
Secondo il decreto, successivamente sarà possibile procedere alla stipula della convenzione tra l'istituzione scolastica e l’impresa che definisce i contenuti generali del progetto formativo. La scuola, attraverso la progettazione congiunta con I'impresa, integra gli esiti di apprendimento del percorso di studi con le conoscenze tecnico-professionali previste dal percorso formativo aziendale e redige il "piano formativo personalizzato". Ogni studente-apprendista sarà quindi accompagnato da un piano, che esplicita il percorso di studio e di lavoro, e da un sistema tutoriale che vede la presenza congiunta del tutor aziendale, designato dall'impresa, e del tutor scolastico, designato daIl'istituzione scolastica tra i docenti del consiglio di classe che aderiscono al programma sperimentale e in possesso di competenze adeguate.
Per l'interazione tra apprendimento in aula ed esperienza di lavoro potranno essere utilizzare fino al 35% dell'orario annuale delle lezioni. Il periodo di apprendistato è valutato e certificato dalla scuola, tenendo conto delle valutazioni del tutor aziendale, e concorre alla determinazione del credito formativo ai fini dell’ammissione agli esami conclusivi del corso di studi.
A partire dal mese di settembre 2014, in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico, potranno essere stipulati i primi contratti di apprendistato. La formazione ha un ruolo importante per creare un ponte tra impresa e scuole, tra impresa e ragazzi. Un’occasione di arricchimento per tutti. Anche per le imprese, che tendono sempre più a chiedere un’esperienza di lavoro, il sostegno all’apprendimento in alternanza costituisce un investimento strategico. Come per il piano nazionale Garanzia Giovani anche per lo sviluppo di questo strumento è determinante il ruolo delle imprese, che beneficiando delle agevolazioni previste possono investire su giovani motivati, rinnovare così il loro capitale umano e quindi porre le basi per una ripresa della base produttiva e occupazionale.
Per saperne di più, consulta la sezione Formazione.
Nessun commento:
Posta un commento